Questo Blog nasce con il preciso fine di prevenire tutte le
forme ideologiche nascenti nella società contemporanea,esso verte
sulla confutazione dei principali schemi argomentativi usati dalla
politica fino a al dialogo quotidiano con un' interlocutore,per
saggiarne gli errori del ragionamento,i paralogismi,e le falsità
retoriche, con il riconoscimento di validità/invalidità di tesi e
argomenti presentati. Chi è entra qui dentro si propone quindi di
imparare a esaminare attentamente il mondo delle parole e delle loro
connessioni reciproche,delle inferenze,e dei fatti in maniera
razionale e autonoma,con il fine di mantenere sempre elevate le
proprie capacità critiche,in qualsiasi contesto: quotidiano, ludico
e lavorativo.
Spesso, in realtà supponiamo di essere persone
libere,perché camminiamo,ci muoviamo,operiamo in totale libertà. Ma
la vera domanda è: pensiamo anche liberamente?Qualcuno potrebbe
pensare "certo ovviamente nessuno potrebbe mai minare la libertà
del mio pensiero,se non sottoponendomi a una violenza fisica tale da
non farmi parlare"-e anche questo è un' inganno amico
mio-infatti chi ti ha mai detto che essere liberi con il corpo
implichi necessariamente essere libero con la mente?Ma si potrebbero
avere dei legittimi dubbi, al che pongo solo una domanda: Quante
milioni di persone,come la Storia ci insegna,,erano libere sotto un
regime nazista di camminare,di muoversi,e quante erano convinte del
modus operandi comune e delle letture di regime preconfezionate?E
adesso,ragioniamo , erano veramente libere?Se erano libere perché la
maggioranza hanno dato il loro pieno assenso?Direi pragmaticamente
tra i numerosi fattori-purtroppo per l'umanità tutta- perché
Goebells sapeva fare il suo mestiere;e oggi?
Ecco un primo consiglio, se hai dato il tuo consenso, sappi che
sei stato ingannato con un semplicissimo argumentum ad nazi (che
approfondiremo).
Ovvero il fatto che Goebells ingannasse con la propaganda milioni
di persone non implica in maniera necessaria che si pensi e non
si pensi liberamente oggi in un contesto storico sociale
totalmente diverso dal nazismo,poiché l'asserto è autoreferenziale
ragion per cui solo tu puoi valutare se sei libero o no,se qualcuno
ti sta ingannando o no,se ti sta spacciando il vero per il falso e il
falso per il vero,facendo leva sul sentimento -peraltro condiviso
anche dal sottoscritto-di giustizia. Non significa nemmeno che
Goebells non avesse un comportamento etico non definibile come
ingannatore e menzognero,ma bensì implica solo che alcuni uomini
hanno liberamente dato l'assenso al nazismo nel loro contesto
storico,il che non implica necessariamente che tu non sia libero con
la mente,in quanto uomini vissuti durante il nazismo sono stati
ingannati da Joseph Goebbels. Altro inganno è quello di pensare che
“moltissime”persone furono ingannate,la locuzione "milioni
di" serve infatti per dare la percezione psicologica del "Tutti"
(che è l'ingresso in logica di un argomento deduttivo “Tutti”
identifica un enunciato universale affermativo)o per dare l'illusione
che la "maggioranza" delle persone furono ingannate,il che
è falso,perché,in realtà,è deliberato camuffamento di un
enunciato particolare affermativo che corrisponde a "alcuni"sul
piano dei fatti,ma che vuole dare la percezione psicologica ideale
che: la maggioranza delle persone furono comunque ingannate,quando
invece molte erano
costrette dai regimi alla sottomissione e
molte invece condannarono lo stesso regime,il che è una
generalizzazione indebita induttiva. La storia infatti ci ha
anche insegnato che molti non si lasciarono affatto indottrinare.
Abbiamo capacità critiche accurate che ci permettono di
smascherare gli inganni linguistico argomentativi che il mondo,la
società,i costumi ci pongono davanti?Sapiamo tradurre tutta la
retorica in enunciati e assiomi per poter misurare se c'è inganno o
no?Siamo indipendenti dalle televisioni dalla politica?e dai nostri
pregiudizi o pregiudizi inculcati?.Le tematiche trattate dunque in
questo blog saranno:
-Logica matematica e Teoria ingenua degli insiemi
-Ragionamento:Deduzione,Induzione,Abduzione
-Dialettica e Pragma-dialettica
-Retorica
-Sofistica e Eristica
-Teoria e Strategia argomentativa
-Psicologia argomentativa.
-Autori
Principale obiettivo è smascherare ogni fallacia: una volta
padroneggiati questi semplici principi è possibile osservare ciò
che prima nemmeno potevamo vedere perché troppo impegnati nel nostro
sentimentalismo di bandiera:dalla politica,al giornalismo,fino ad
arrivare al giornalismo di settori specifici,e altresi far
comprendere che la menzogna e l'inganno in cui spesso le parole
vengono mascherate,non fanno null'altro che abbassare la dignità
umana,non di chi ci cade ma di chi le usa,dovrai quindi essere una
persona onesta conoscerle senza usarle.Conoscenza che vi permetterà di
analizzare il vostro" nemico" freddamente e razionalmente o che vi porterà alla comprensione che non esiste un "nemico" affatto,evitando l'eccessivo
sentimentalismo. Volevo far notare – tra gli altri presupposti
elencati- due punti imprescindibili per chi già ha conoscenza della
tematica:
1) spesso,la conoscenza delle fallacie è usata senza criterio da
persone che pensano di leggerne gli schemi su internet,e poi di
tacitare gli altri di sofisma,senza nemmeno aver mai letto un banale
capitolo di teoria di ingenua degli insiemi,che si presuppone già
appurato dalle
scuole elementari ,ma che spesso vengono comunque dimenticate con un bel "reset",in tal caso non c'è di che averne vergogna,ma bensì umiltà nel ripassarle a molte persone può capitare di dimenticarsele. Oppure
vengono a loro volta usate per ideologia,il che è forse la cosa più
subdola (nonché fallace),che si possa fare. Esse servono anzitutto a
ragionare non a accusare al primo che cammina per strada,"Tu
sragioni perché hai fatto una fallacia".Ovvero spesso anche
l'accusa di fallacia viene argomentata fallacemente:
X fa un'affermazione valida.
Y cerca con una fallacia,di dimostrare che è X una fallacia.
Pertanto X è falsa poiché è una fallacia.
2)Non si può avere la pretesa,di criticare solo con le
fallacie,senza conoscere anche in maniera più o meno approfondita le
tesi che si intende criticare,relativamente al loro campo.
Banale es.
Leggo un libro su una tematica scientifica.
Vedo che l'autore compie un paralogismo.
Il libro è fallace.
Potrebbe anche verificarsi che:
a)Chi legge non ha conoscenze scientifiche necessarie di base, per
criticarlo relativamente al campo
b) Se un'affermazione può essere erronea non implica che l'intero
libro sia fallace,ma solo l'affermazione.
Insomma è sempre necessario un clima di serenità e rispetto
reciproco,motivo per il quale si parlerà anche di pragma-dialettica.
In sede separata
-Etica: non si può essere dei barbari senza né un codice, né
onore, né dignità oppure si può ma al rischio di diventare dei
barbari (<--Indovina). La padronanza di se stessi è di vitale importanza prima
ancora del sapersi difendere e attaccare:
"Conoscere se stessi è importante tanto quanto il Dominare
se stessi"
Quantunque tu possa avere la più alta conoscenza di te stesso
senza ipocrisie e che ti servirebbe se non sapessi dominarti e usarla
per dignità dell'umanità e accrescimento personale?Forse a
raggiungere il potere,la ricchezza,il profitto,ma ecco che- a
guardare la ricchezza- scoprirai di vedere dei pezzi di carta
costituita da atomi che costituiscono quella carta che puoi
certamente possedere,ma dai quali mai dovresti essere posseduto. Tu
li fornisci valore,tu li domini,quindi essi valgono tanto quanto tu
li attribuisci il valore,è ora ti chiedo cosa vale di più la
dignità umana o l'oro?Mi venderesti la tua libertà se ti dessi il
tuo corrispettivo peso in oro?Se mi dicessi si,ragiona,puoi fartene
qualcosa di tanto oro chiuso in un carcere?
Persuaso?O è retorica fallace?
Qual'è allora la motivazione stretta di valutare più
profondamente i fatti e le connessione tra le parole?Forse, è anche quella di
elevarla non alla "sconfitta della guerra" (ossimoricamente al titolo
del Blog) ma alla tranquillità e alla serenità del dialogo.Molti pensatori si
domandano sulla verità,se siano molte o se siano poche,alcuni si
interrogano se sia relativa o assoluta,se siano leggi,se siano
parola,se essa sia una impulso neuronale,se sia l'anima,se sia ciò
che vedo,se sia ciò che penso,se sia la terra,un credo
politico,un'ideologia,la Storia,la Scienza,l'Arte. Ecco che allora
passeremo sempre dal piano della pura razionalità alla serenità di
una discussione etica,in quanto benché non iscrivibile
assiomaticamente è comunque indagabile razionalmente, è del tutto
razionale inerentemente alla natura umana. Per me,per quel che
vale davanti a tanti grandi pensatori,la verità, forse,è prima di
tutto la sincerità,ed è proprio la banalità di volerla complicare
per renderci ,immotivamente, superiori “all'altro”,che forse la
rende così sfuggente.
Saluti
Sun
Tzu